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Esito convegno costruzioni Venerdì 16 gennaio p.v. ore 18,00 – Belluno

Venerdì 16 gennaio scorso a Belluno alle ore 18.00 presso il centro Congressi Diocesano Giovanni XXIII in Piazza Piloni, 11, si è tenuto il convegno di presentazione dei risultati del nuovo Piano Casa (esiti dell’applicazione nei sei anni di vigenza 2009\2014), dei possibili sviluppi alla luce della pronuncia del Consiglio di Stato e qualche suggerimento per il futuro.
Il convegno, organizzato da Confartigianato Imprese Veneto in collaborazione con le Confartigianato provinciali, ha visto la presenza di 120 imprenditori, fra cui lo scrivente, il presidente provinciale edili, Paolo Fagherazzi e il vice presidente provinciale installatori impianti, Giorgio Maschera.
 
In veste di relatori erano presenti: Curto Presidente Confartigianato Imprese Veneto, Federico Della Puppa Economista, Theorema sas, Paolo Bassani Presidente Edili Confartigianato Imprese Veneto, Carlo Ferrari Direttore Presidente Edilcassa Veneto (in sostituzione del Presidente Virginio Piva) e Marino Zorzato Vice Presidente e Assessore al Territorio, alla Cultura, agli Affari Generali Regione Veneto.
 
Per lกฏapprofondimento del caso in allegato le slide consegnate allกฏincontro e di seguito la sintesi degli interventi.
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I risultati del nuovo Piano Casa ed i possibili sviluppi alla luce della pronuncia del Consiglio di Stato
Premessa – 80 mila domande e 3,2 miliardi di investimenti attivati tra il 2009 e il 2014 hanno “salvato” 8.000 imprese e 14.000 posti di lavoro. Miope ostacolarlo.
Lกฏimpatto socioeconomico del piano casa in Veneto
• 80.000 domande presentate a dicembre 2014 (stima)
• 72.000 domande accolte a dicembre 2014 (stima)
• 4,1% del totale delle abitazioni
• 160 m3 la dimensione media nel residenziale
• 650 m3 la dimensione media degli interventi non residenziali
• 3,2 miliardi di euro di investimenti attivati
• 95% di volumetrie per aumento del 20% (art. 2 della LR)
• 4% di volumetrie per demolizioni e ricostruzioni
• 1% di volumetrie nel commerciale e direzionale
 
Introduzione – il mercato delle costruzioni negli ultimi sette anni ha vissuto anche in Veneto una crisi particolarmente pesante, con la riduzione complessiva, nel periodo 2008-2014, di un quarto degli investimenti passati da 16 a meno di 12 miliardi di euro lกฏanno. Riduzione che raggiunge punte del 50% e più nel settore della nuova costruzione. Il 2014 si presenta come un anno ancora in calo, anche se piจด limitato, con flessioni contenute tra lì1% e il 2%. In questo quadro solo il mercato del recupero e della ristrutturazione mantiene una debole ma costante crescita che, per altro, non ci sarebbe stata al netto degli investimenti sul piano casa. La conferma arriva dalle più recenti stime dell’Osservatorio sul Piano Casa di Edilcassa Veneto presentate a Belluno in occasione del seminario di Confartigianato Imprese Veneto sui “Risultati del nuovo Piano Casa ed i possibili sviluppi alla luce della pronuncia del Consiglio di Stato”.
 
“Le elaborazioni e le stime realizzate” ha dichiarato Luigi Curto, neo Presidente di Confartigianato Imprese Veneto- evidenziano che senza i tre Piani Casa la dinamica 2009-2014 del settore sarebbe passata da -14,5% a -17,0%, il che avrebbe aumentato il numero di imprese in crisi di ulteriori 8.000 unità e messo in difficoltà ulteriori 14mila addetti. In altre parole le 80 mila domande ed i 3,2 miliardi di investimenti attivati tra il 2009 e il 2014 come se avessero garantito la salvaguardia di 8.000 imprese e di 14.000 posti di lavoro. Un risultato eccezionale se si considera che comunque la crisi ha colpito duramente il sistema delle imprese, ridottesi di quasi il 10% (sono oltre 7.100 le imprese non piจด attive nel mercato nel periodo 2009-2014 di cui 5.841 artigiane), e quello dell’occupazione, che ha visto diminuire di quasi 30mila gli addetti nello stesso periodo, con una diminuzione di oltre 20 punti percentuali sul 2008, anno di massima espansione”.
 
Il Piano Casa: secondo le stime elaborate dall’Osservatorio sul piano casa di Edilcassa Veneto, le domande relative ad interventi riferiti al piano casa, complessivamente, ammontano a circa 80.000 (+5,2% su giugno 2014), delle quali se ne possono considerare effettivamente accolte circa 72.000. La dinamica delle domande in flessione, passando da circa 1.300 domande/mese relative al 2011-2013 a 700-800 domande/mese del 2014. La media complessiva di investimenti per singolo intervento si aggira intorno a 45.000 euro, media che scende nel 2014 a circa 39.000 euro. Complessivamente il piano casa ha messo in campo investimenti per circa 3,2 miliardi di euro in un periodo compreso tra il 2010 e il 2014, con una incidenza complessiva sul giro dกฏaffari annuo del settore del 3% e un peso rispetto alle nuove costruzioni residenziali di poco inferiore al 17%.
 
Il numero complessivo di domande presentate pari ad una incidenza media:
• del 4,1% rispetto al totale delle abitazioni occupate;
• del 3,4% rispetto al totale di tutte le abitazioni;
• del 6,5% in relazione agli edifici esistenti.
Dal punto di vista dellกฏutilizzazione da parte delle famiglie, il provvedimento จจ stato utilizzato dal 4% delle famiglie, con una differenza significativa tra comuni capoluoghi e resto delle province:
• capoluoghi: poco piจด di 2 domande ogni 100 famiglie;
• altri comuni: circa 10 domande ogni 100 famiglie.
Dal punto di vista delle informazioni derivanti dalla letture del totale delle domande raccolte nellกฏindagine Edilcassa Veneto presso i comuni, emerge che:
• il settore residenziale privato ha utilizzato lo strumento per lo piจด per incrementi volumetrici mediamente pari a 160 metri cubi per singola pratica, dunque con un incremento significativo rispetto al valore rilevato nel primo periodo di attivazione della LR 14/2009, quando le quantitจค richieste erano mediante di 75 metri cubi per intervento, e superiore anche al valore medio del 2011, pari a 125 metri cubi;
• nel settore non residenziale, nonostante il basso numero di domande, la volumetria media complessiva per intervento risulta pari a poco più di 650 metri cubi, ovvero circa 150 metri cubi in più di quelli rilevati nelle indagini degli anni precedenti, un valore peraltro superiore di ben tre volte alla media degli interventi delle prime rilevazioni, segno di una crescita nell’utilizzazione per singolo intervento, ma non nella dinamica globale.
 
“In questo quadro di mercato, di fronte ad un sistema della domanda che (tra il 2007 ed il 2012) presenta una riduzione del 70% dei permessi di costruire, dove oltre 27mila alloggi sono invenduti e spesso invendibili per caratteristiche energetiche e qualitative. Di fronte al fatto che oggi il 54% del patrimonio edificato (1.300mila abitazioni) ha oltre 40 anni di età e che entro dodici anni questa soglia salirà al 70%. Di fronte ad una pressione insediativa che prosegue nella crescita, con il numero di nuclei familiari che aumentano ad una velocità doppia dei nuovi residenti, il Piano Casa” ha rimarcato il Presidente Curto – rimane una delle poche risposte valide e utili per muovere il mercato e per rispondere in parte alle esigenze delle famiglie di riqualificazione delle proprie abitazioni, con ampliamenti in grado di migliorare la qualità della vita e offrire nuovi spazi per l’abitare”.
 
“Dopo le aspre critiche allo strumento soprattutto da parte di alcuni amministratori locali, vale la pena sottolineare” ha commentato Carlo Ferrari, Direttore di Edilcassa Veneto – che il nostro osservatorio evidenzia con chiarezza che l’impatto ambientale reale è da considerarsi trascurabile se non nullo. In primo luogo perchè il piano casa interviene sul costruito, e dunque non consuma nuovo suolo, in secondo luogo perchจฆ le dimensioni degli interventi medi nel settore residenziale sono pari a circa 160 mc per intervento e il numero di interventi complessivi è pari a 4 interventi per kmq. In pratica è come se si fossero edificati 640 mc per kmq, pari alla realizzazione di una volumetria pari ad un cubo di base 9 x 9 m e 8 m di altezza. Lกฏimpatto urbanistico complessivo è quantificabile il 11,5 milioni di mc in quattro anni a fronte di 46 milioni di mc di nuova edilizia residenziale approvati dai comuni nello stesso periodo (fonte: permessi di costruire Istat).
Il mercato si presenta ancora debolmente negativo nel breve periodo – ha commentato Paolo Bassani, Presidente regionale Edili- ma siamo probabilmente alla fine del periodo di maggiore crisi e si andrà incontro ad una stazionarietà e stabilizzazione degli investimenti. Le ristrutturazioni, la riqualificazione urbana e l’efficientamento energetico sono i mercati del futuro ed il contributo del Piano Casa จจ stato e resterà fondamentale almeno a mantenere la crisi entro livelli piจด contenuti, ma da solo non basta. Senza incentivi l’edilizia ha difficoltจค ad operare: 50%,65%, piano casa, sono tutti interventi che devono avere sviluppi di lungo periodo per essere veramente efficacia.
“Grazie innanzitutto a Confartigianato Veneto che ci ha aiutato nei momenti difficili”, ha concluso Marino Zorzato: “Ora i dati, le sentenze e gli accordi anche con ANCI ci danno ragione anche grazie al nostro incessante lavoro di squadra di questi anni. Mi auguro che il nuovo Consiglio Regionale tolga la data di scadenza a questa norma che ha una valenza economico sociale rilevante. Oggi legge c’è ed è efficace. Questa จจ una legge buona perche la filosofia จจ buona: non costa nulla alle casse dello Stato. Con delle normative facciamo economia per 3,2 miliardi salviamo imprese, lavoro e miglioriamo il patrimonio edilizio regionale. Che vogliamo di piจด? Gli italiani hanno risparmiato molto i questi anni di incertezza come afferma il Premier Renzi? Bene se è vero, è con leggi come queste e lavorando sulla casa che possiamo far uscire quel denaro dal “materasso” e far girare l’economia. Le messe a norma sismiche, architettoniche, energetiche passano per questa legge. La gente deve convincersi che gli conviene utilizzare il Piano Casa. A noi il compito di semplificare ancora di più il processo burocratico magari con un regolamento unico regionale (che tenga conto di alcune specificità) che porterebbe una grande semplificazione. La Regione non può andare ad incidere sulla fiscalità di vantaggio ma ha potuto dare cubatura in aumento, il combinato disposto delle norme regionali e quelle nazionali di incentivo fiscale possono dare, se rese permanenti, un grande aiuto al settore. Il nostro sforzo è quello di eliminare ogni carta che possa essere ostacolo ad un lavoro”.
 
Download lo Slide Convegno Piano Casa Bl 16-01-2015 »

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