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CRISI DELLA MODA, ESPLODE LA CASSA INTEGRAZIONE, AMMORTIZZATORI QUASI ESAURITI ORA IL SISTEMA RISCHIA IL COLLASSO. CALZATURIERO IN GRANDE AFFANNO

07 Agosto 2024

Nella frenata generale dell'economia veneziana c'è un settore che sta soffrendo più di altri: quello della moda. I dati di quello che rimane uno dei fiori all'occhiello del nostro made in Italy nel mondo sono pesanti; rispetto il 2023 nei primi 5 mesi di quest'anno nei settori e distretti delle pelli, cuoio e calzature sono cresciute del +1.272% le ore di cassa integrazione in deroga coperte dal Fondo solidarietà bilaterale artigiani, mentre negli ultimi 12 mesi (giugno '23-maggio' 24) sempre grazie al Fondo, sono state coperte già ben 86.522 ore. “Le filiere veneziane del calzaturiero, pelletteria e della moda sono in totale allarme: anche se stiamo parlando di un settore leader a livello mondiale, capace di produzioni che sfilano sulle passerelle più importanti della moda, con vip e modelle internazionali che calzano ai piedi le calzature made in Riviera, lo shock che rischia il settore è pericolosissimo. Purtroppo – sottolinea il presidente della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia Gianluca Fascina - se continuerà questo trend e finiranno le risorse a supporto delle imprese, inevitabilmente una volta raggiunto il numero massimo di giornate in cassa integrazione copribili dal Fondo scatteranno i licenziamenti e le chiusure, con il rischio di veder polverizzare in poco tempo i distretti e di disperdere professionalità che poi non saranno facilmente reperibili sul mercato del lavoro”. Analizzati nel dettaglio i dati, sono pesanti; in provincia i primi 5 mesi dell'anno hanno visto un accesso straordinario alla cassa integrazione di 64.501 ore rispetto alle 4.702 dello stesso periodo del 2023. “Una crisi iniziata “tecnicamente” a giugno dello scorso anno – precisa Fascina - quando le ore sono raddoppiate di colpo, richiedendo così al Fondo un grande impiego di risorse, che non sono infinite. Il rischio concreto –  aggiunge  - è che una volta raggiunto il numero massimo di giornate in cassa integrazione supportabili, le imprese senza aiuti si vedano costrette a licenziare lavoratori e collaboratori, se non addirittura chiudere. Una eventualità che come Confartigianato Imprese vogliamo evitare a tutti i costi”. Per questo, con grande senso di responsabilità la Confartigianto ha già siglato il rinnovo del CCNL di settore, riconoscendo, tra le altre cose, importanti adeguamenti salariali ai dipendenti. “Occorre però uno sforzo corale, a cominciare dai committenti e grandi Marchi, che debbono fare il possibile per tenere in vita una filiera che gli consente di produrre. Guardando solo alle calzature, in Riviera del Brenta parliamo di 187 piccole imprese, altamente specializzate che danno lavoro a 1.180 addetti e possiedono conoscenze tramandate da generazioni che consentono la produzione di pezzi d'eccellenza. Nessun tentennamento poi deve esserci dal Governo; bene ma non benissimo le recentissime aperture promesse sui crediti fiscali, ma serviranno quasi zero. Servono invece nuove politiche di sostegno al  credito, normative più snelle per agevolare gli investimenti e azioni mirate di sostegno alle filiere, un appello che giriamo direttamente al Ministro veneto Adolfo Urso. L'obiettivo – conclude Fascina –  è evitare che questa grande crisi ciclica azzeri il nostro patrimonio imprenditoriale e che il Made in Italy continui ad esistere ed esportare in tutto il  mondo. Per questo è necessario valorizzare e sostenere le aziende, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, che sono le uniche in grado di garantire qualità, professionalità e la raffinata artigianalità che tutto il mondo ci invidia”. 

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07 Agosto 2024
Cambio pneumatici. Marin: "vecchi copertoni impossibili da smaltire"

Mentre mancano una manciata di giorni al via del cambio obbligatorio dei pneumatici da estivi ad invernali officine e gommisti sono ancora ingolfati da cataste di vecchi pneumatici reduci dal precedente cambio gomme. A denunciarlo, ormai ciclicamente perchè il problema va avanti da anni, è il presidente della Federazione Autoriparazione della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia Alessandro Marin

07 Agosto 2024
Furlan (Edili): "Patente a Crediti". A pochi giorni dall'entrata in vigore sui siti ministeriali non c'è traccia di moduli né spiegazione sulle procedure. Serve una proroga.

Caos assoluto tra le imprese edili veneziane per il conto alla rovescia sulla patente a crediti per la sicurezza nei cantieri: sarà obbligatoria dal 1 ottobre ma sul decreto presentato a luglio e che la farà scattare non si sa altro, non è stato nemmeno pubblicato in Gazzetta Ufficiale. “Siamo all'assurdo – puntualizza Michele Furlan, presidente della federazione edili della Confartigianato Metropolitana Città di Venezia -. Davanti un nuovo meccanismo che non ci ha mai visto d'accordo perchè inutile fatto così, siamo obbligati ad accettarlo ma all'intera categoria sono oscuri i contenuti dei decreti attuativi, sui siti ministeriali non c'è traccia di moduli né spiegazione sulle procedure, modalità e burocrazia varia necessaria. Niente”.

07 Agosto 2024
ARREDO – Il veneziano Maurizio Longhin (di Vigonovo) nuovo Presidente di Confartigianato Arredo

Il veneziano (di Vogonovo e socio della Confartigianato Riviera del Brenta) Maurizio Longhin è il nuovo Presidente di Confartigianato Arredo.  Ad affiancarlo, nel ruolo di vice Presidenti, saranno Mauro Paolinelli (Marche) e Stefano Ricci (Abruzzo).