MADE IN ITALY – Presentato L’Abbecedario del Made in Italy - 21 parole spiegano le ‘virtù’ artigiane che rendono l’Italia grande nel mondo

E’ stato presentato questo pomeriggio, nella Giornata nazionale del Made in Italy, presso il teatro di Villa Widmann a Mira (Venezia), il nuovo Abbecedario del Made in Italy, i nuovi linguaggi dell’artigianato. Un testo edito dalla Fondazione Germozzi che declina, su modello dei Sillabari di Goffredo Parise, 21 parole che definiscono il linguaggio dell’artigianato italiano contemporaneo. Ogni termine, da Avanguardia a Zelo, diventa, nell’ Abbecedario, una lente per esplorare il fare artigiano , un mondo in cui tradizione e innovazione si intrecciano dando vita a prodotti e servizi che da sempre caratterizzano il Made in Italy e che, mai come in questo momento di transizione per il settore, hanno bisogno di essere declinati in saperi, pratiche, scelte.
Con l’Abbecedario del Made in Italy per la prima volta l‘Artigianato Italiano si dota di un proprio vocabolario, un testo che muove dalle 21 lettere dell’alfabeto per raccontare la storia, l’identità, il valore e il suo approdo nell’era digitale, della sostenibilità, dell’innovazione. Un vero e proprio manifesto del quale gli stessi artigiani si candidano a diventare ambasciatori in Italia e nel mondo.
Non un semplice libro, ma un bignami in formato pocket pensato e realizzato proprio per diventare un bene di uso e consumo per chiunque operi nel mondo artigiano o che debba presentare ai propri stakeholder il suo prodotto.
Classicità, Ecologia, Quintessenza, Humanitas, Fatica, Nobilitazione, Versatilita’, Zelo, queste sono solo alcune delle parole scelte. La struttura innovativa: il romanzo breve per le vocali, per le consonanti una definizione che muove da un aneddoto della storia. Un abbecedario per immergerci nella contemporaneità, nella nuova cultura d’impresa, un manuale per raccontare i prodotti e i servizi dell’artigianato 4.0.
I contenuti sono stati affidati a Strategy Innovation, già spin off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’idea è il risultato dell’urgenza di un comparto di raccontarsi in maniera diversa, contemporanea, innovativa, a tratti dissacrante. Confartigianato Imprese e Fondazione Germozzi hanno colto l’essenza dello sforzo culturale che ha ispirato il progetto la cui concezione e ideazione nasce dal Veneto, sulla spinta di Confartigianato Imprese Veneto.
Struttura innovativa e testi sono del linguista e critico letterario Beniamino Mirisola che così dal palco di Villa Widmann ha raccontato la scelta stilistica che ha guidato il testo: “Le parole che iniziano per vocale si articolano in brevi racconti di finzione, mentre quelle che iniziano per consonante si sviluppano in definizioni che, partendo da aneddoti inaspettati, delineano le peculiarità dell’intelligenza artigiana italiana”.
Quanto avviene oltre oceano in questi giorni, deve ricordarci il potere profondo delle parole – ha detto dal palco Roberto Boschetto, Presidente di -Confartigianato Imprese Veneto – nell’era della semplificazione e della banalizzazione, e’ quanto mai urgente che i soggetti istituzionali siano d’esempio, nel restituire senso compiuto al discorso civico e civile, in tutti i luoghi, fisici o virtuali, della società moderna. Crediamo che riappropriarci di un vocabolario ricco possa essere l’unico antidoto alla frammentazione, all’emarginazione, all’estinzione, che come custodi di mestieri e tradizioni millenarie abbiamo il dovere di combattere.
“Questo ‘Abbecedario’ dovrebbe essere sempre a portata di mano, come un utile vademecum – così Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese. “Perché racconta, con efficacia e concretezza straordinarie, non soltanto chi siamo noi artigiani ma, soprattutto, chi siamo noi italiani che, nei secoli, abbiamo costruito la cultura produttiva del Paese. È una sorta di ‘carta d’identità’ dell’artigiano del XXI secolo utile a riconoscerci nelle nostre radici, nell’attività quotidiana e nei valori contemporanei che dobbiamo saper trasmettere ai giovani. A questo ‘Abbecedario’ vorrei aggiungere un vocabolo: orgoglio, quello che guida Confartigianato al fianco di chi vuole realizzare un sogno ed affrontare nuove sfide, accanto a coloro che sanno trasformare un’idea in un capolavoro, che tramutano la materia prima in un’emozione”.
L’Abbecedario non è solo un compendio di parole – sottolinea il Presidente della Fondazione Germozzi, Giulio Sapelli– ma un invito a riscoprire il senso profondo del nostro operare. In un mondo che rischia di dimenticare la forza del fare e del creare, questo progetto vuole essere una piccola, ma determinante, ‘resistenza’ culturale. Il Made in Italy è prima di tutto una questione di passione e di conoscenza, in cui ogni pezzo d’artigianato racchiude un’infinità di storie e di significati.
Nel corso dell’evento l’interpretazione di alcune parole è stata affidata all’attore Mirko Artuso. A seguire gli interventi di Carlo Bagnoli Professore di Innovazione strategica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Damiano De Marchi, Project Manager di Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice
Sustainability Foundation (VSF) , Isabella Collalto de Croÿ, Presidente Associazione per le Ville Venete e Sebastiano Cattaruzzo, Ricercatore presso l’Università Cà Foscari di Venezia. I relatori hanno stimolato il dibattito su strategie e approcci manageriali per il futuro del Made in Italy, con l’intento di proporre modelli di filiere che lavorino trasversalmente sui driver dell’innovazione, della sostenibilità, dell’internazionalizzazione e della cultura d’impresa.
Sul palco anche i Presidenti delle Associazioni provinciali di Confartigianato Imprese, chiamati a disegnare le geografia del Made in Italy in Veneto attraverso la correlazione con alcune parole dell’Abbecedario.
Non un semplice libro, ma un bignami in formato pocket pensato e realizzato proprio per diventare un bene di uso e consumo per chiunque operi nel mondo artigiano o che debba presentare ai propri stakeholder il suo prodotto.
L’Abbecedario si rivolge a chi vuole comprendere il cuore pulsante del Made in Italy artigiano, che si fa portavoce di una visione in cui tradizione e pensiero critico, materialità e innovazione, si incontrano.
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