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NODI DA SCIOGLIERE. Il convegno Anap Veneto ha ospitato una discussione sullo stato dell’arte di sanità, sistema sociale e socio-sanitario in Veneto

19 Ottobre 2025

10.000 Veneti in lista d’attesa ad oggi ed una popolazione di over 80 destinata a raddoppiare in 25 anni passando da 378.000 a 670.000 nel 2025.
Sono solo alcuni dei numeri emersi nel corso del convegno organizzato il 16 ottobre da Anap Veneto a Quarto d’Altino, dedicato ai nodi della sanità e dell’assistenza nel futuro di una società sempre più longeva.
“Il futuro delle RSA passa dall’invecchiamento attivo: non solo cura, ma prevenzione, inclusione e dignità” – ha dichiarato Severino Pellizzari Presidente ANAP Veneto nella tavola rotonda che ha seguito i saluti istituzionali da parte di Siro Martin Presidente di Confartigianato Venezia Città Metropolitana di Venezia, Pierino Zanchettin Presidente Anap Venezia e Claudio Grosso Sindaco Comune di Quarto d’Altino.
“In un Paese e in una Regione che invecchiano, la politica deve mettere questo tema al centro, per questo chiediamo con forza alla nuova giunta regionale di tornare ad istituire due assessorati distinti tra Sanità e Sociale. Garantire il giusto sostegno alla famiglia con un fondo dedicato alla non autosufficienza deve essere una priorità, il giusto riconoscimento a chi ha costruito il nostro presente”. Dalla discussione sono emerse poi le tematiche che stanno particolarmente a cuore ad Anap Veneto: dal nodo dei caregiver, con il carico di responsabilità e oneri che grava soprattutto sulle donne, alla svolta della telemedicina e della digitalizzazione dei servizi che rischiano di isolare ancora di più chi ne ha bisogno.
Nicola Carrarini, Coordinatore di Anap Veneto, raccontando la storia del ‘socio Anap Umberto’, ha presentato ai partecipanti tutti i molteplici servizi che Anap e Confartigianato Persone mettono a disposizione a favore degli associati del Veneto, dal caf al patronato, dalla fornitura dello spid alla promozione culturale e sociale.
Durante l’incontro, esperti e rappresentanti del mondo socio-sanitario hanno discusso delle grandi contraddizioni del sistema di welfare veneto e nazionale: servizi territoriali sotto pressione, carenza di personale medico e infermieristico, accessi sempre più difficili, liste d’attesa interminabili e una crescente “fuga verso il privato” che penalizza chi non può permetterselo.
In Italia mancano 70mila infermieri (3mila solo in Veneto, secondo dati regionali), mentre le iscrizioni ai corsi universitari di infermieristica calano drasticamente. Allo stesso tempo, medici e operatori che lasciano il pubblico spesso trovano impiego nel privato, aggravando la carenza di personale nei servizi territoriali e nelle case di comunità, che rischiano di restare “contenitori vuoti”.
Un altro nodo critico riguarda le RSA e la medicina territoriale, ancora in attesa di una riforma strutturale. Modelli innovativi, come il cohousing intergenerazionale o la medicina di gruppo integrata, restano sulla carta, mentre la qualità percepita dei servizi territoriali continua a calare, con una crescente spersonalizzazione dell’assistenza e un uso della digitalizzazione non sempre inclusivo per le persone anziane.
La politica mostra segnali di consapevolezza, come la legge sulla non autosufficienza – ha sottolineato Pellizzari – ma i tempi di attuazione sono troppo lenti e le risposte non all’altezza del cambiamento in corso. Non si può misurare la qualità dei servizi solo con criteri economici o di efficienza aziendale: bisogna tornare a progettare il welfare partendo dai bisogni reali delle persone.
Lorenzo Signori, Segretario regionale di Cittadinanza attiva Veneto, riporta un dato pesante: rispetto allo scorso anno in Veneto c’è un ricorso del 2% in più alle prestazioni sanitarie private rispetto alle pubbliche, e questa percentuale continua a crescere in un contesto, quello Veneto, in cui il 48% della popolazione soffre di una malattia cronica (la media nazionale è 40%) e “per questo riteniamo doveroso parlare di servizi territoriali e case di comunità: il Pnrr ci sta dando i muri e nemmeno tutti verranno realizzati. In più non abbiamo il personale per riempirli e questo è un dato che ci preoccupa”.
Ad oggi in Veneto sono 10.000 gli anziani in lista d’attesa. Tra 25 anni, nel 2050 si stima che sia in Veneto che in Italia il numero di ultraottantenni raddoppierà, dobbiamo assolutamente renderci conto di questo tsunami che investirà il nostro Paese prima che sia troppo tardi – chiosa Roberto Volpe, Presidente Uripa Veneto, recentemente nominato all’interno del tavolo tecnico ministeriale incaricato di redigere il primo piano per l’invecchiamento attivo. Dal 2001 propongo l’istituzione di un Liceo socio-sanitario, una richiesta che negli anni è sempre rimasta lettera morta, abbiamo bisogno di dirigenti preparati e dobbiamo accogliere con favore i giovani immigrati che si sono già formati nei loro paesi sui temi della sanità e della cura del paziente.
Giuseppe Palmisano, Presidente FIMMG denuncia la mancanza già di almeno 600 medici di famiglia in Veneto, e altri lasceranno entro il 2027, “ma se guardiamo al futuro i giovani stanno abbandonando la professione, all’ingresso e durante la scuola, il 20% lascia (su 190 posti, 170 candidati a settembre di quest’anno) mentre un medico su tre ha un burn out diagnosticato. Proprio in questi giorni abbiamo incontrato la Regione - continua Palmisano - per capire quale organizzazione del territorio è realmente possibile mettere a terra, come concretizzare l’assistenza per i fragili e i polipatologici. Purtroppo il Veneto si è fermato in quanto ad organizzazione noi abbiamo fatto delle proposte concrete, la categoria non chiede soldi, ma tutele e i cittadini hanno bisogno di risposte”.

A chiudere l’incontro, dopo i saluti finali del Presidente provinicale di Confartigianato Marca Trevigiana Armando Sarori, delegato dal Presidente Regionale Roberto Boschetto, la premiazione, da parte dei Presidenti provinciali Anap, di 7 socie Anap che si sono distinte negli anni per la propria attività imprenditoriale, la dedizione alla vita sociale ed associativa della propria provincia.

ANNA TORMEN ANAP Belluno
LUISA GIORA ANAP Padova
MARIA PAOLA PADOVAN ANAP Rovigo
ADRIANA ZAMPIERI ANAP Treviso
CATIA PASQUALATO ANAP Venezia
GIUSI ZARBÀ ANAP Verona
AGNESE GASTALDI ANAP Vicenza

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