Furlan (Edili): "Patente a Crediti". A pochi giorni dall'entrata in vigore sui siti ministeriali non c'è traccia di moduli né spiegazione sulle procedure. Serve una proroga.
Caos assoluto tra le imprese edili veneziane per il conto alla rovescia sulla patente a crediti per la sicurezza nei cantieri: sarà obbligatoria dal 1 ottobre ma sul decreto presentato a luglio e che la farà scattare non si sa altro, non è stato nemmeno pubblicato in Gazzetta Ufficiale. “Siamo all'assurdo – puntualizza Michele Furlan, presidente della federazione edili della Confartigianato Metropolitana Città di Venezia -. Davanti un nuovo meccanismo che non ci ha mai visto d'accordo perchè inutile fatto così, siamo obbligati ad accettarlo ma all'intera categoria sono oscuri i contenuti dei decreti attuativi, sui siti ministeriali non c'è traccia di moduli né spiegazione sulle procedure, modalità e burocrazia varia necessaria. Niente”. Insomma, per gli oltre 6mila imprenditori edili veneziani interessati direttamente dalla normativa ed i suoi obblighi è buio assoluto, “Per questo, alla luce del buio assoluto che c'è, è chiaro che si debba prevedere una proroga, spostando l'entrata in vigore della patente a crediti minimo al 1 gennaio 2025, dando così la possibilità a tutti di avere le carte apposto in caso di controlli e verifiche, vista appunto la rigidità sanzionatoria di questo meccanismo”. In pratica questa patente a crediti è simile nella procedura a quella per la guida, si parte con un tot di punti, che vengono tolti più o meno pesantemente nel caso di irregolarità accertate, e sotto una certa soglia di punteggio l'imprenditore non potrà più lavorare se non recuperando i crediti mancanti con corsi ed altre procedure, che ad oggi sono solo vaghe. “Per Confartigianato – prosegue Furlan - questo meccanismo, al quale ci adegueremo, sia chiaro, è solo burocrazia in più, non è comunque idoneo e non basterà a ridurre gli infortuni sul lavoro. Servirebbe invece una maggiore sinergia tra gli organismi paritetici, le Organizzazioni imprenditoriali e i sindacati per lavorare sulla formazione delle maestranze e degli imprenditori, una maggior verifica sulla corretta applicazione dei contratti nazionali di lavoro del settore, elemento questo che che fa parte integrante di una giusta cultura della legalità e sicurezza, e pure maggiori controlli da parte degli ispettori, che però siano unici, non con le attuali inutili duplicazioni di competenze tra più ispettori che ingarbugliano e complicano le procedure di verifica e i suoi esiti. Unica nota positiva di questo decreto, per ora ancora fantasma sulla Gazzetta Ufficiale, il riconoscimento della figura di Mastro Formatore Artigiano. Si tratta di una qualifica a norma di legge, presente sul Contratto di Lavoro Nazionale Artigianato Edile, che certifica l'altissima competenza dell'imprenditore edile artigiano, e la sua costante regolarità nella formazione pratica al suo personale, l’addestramento continuo in materia di prevenzione e sicurezza, oltre alla continua formazione lavorativa sul personale per garantire la massima qualità a regola d'arte nel lavoro finale. “Ci teniamo a ribadire –conclude Furlan- che siamo sempre stati critici nei confronti dell'inutile Patente a crediti per risolvere il problema della sicurezza nei cantieri. Auspichiamo invece con vigore che riparta l’iter parlamentare sulla legge di settore che puntando sulla professionalità e sui titoli certificati darebbe secondo noi risultati migliori.”
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