Furlan (Edili) Allarme caldo: dopo emergenza costruita una rete di provvedimenti a favore di imprese e dipendenti.
Archiviata la prima ondata di caldo africano dei giorni scorsi e il conseguente allarme cantieri all'aperto, nell'attesa della prossima ondata già prevista in arrivo, la Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia si è già strutturata per l'emergenza. “La sicurezza per chi lavora è una nostra priorità quotidiana – spiega il presidente Siro Martin - per questo già durante la fase d'emergenza, dove è scattato forza legge il blocco dei cantieri, ci siamo attivati per supportare le imprese nella complessa gestione della questione salvaguardia dei lavoratori. Ora le procedure da emergenziali sono diventate operative e nelle nostre sedi del Sistema Metropolitano anche in piena prossima emergenza, si potranno avere in tempo reale tutte le informazioni e consulenze del caso”. Il blocco dei cantieri forza legge causa caldo infatti, non si ferma allo “stop ai lavori perchè sono 35°” e basta, ma implica anche tutta una serie di procedure burocratiche e normative a cui l'impresa si deve attenere in maniera precisa e scrupolosa. “Ad esempio gli ammortizzatori previsti in questi casi, come la cassa integrazione o attivazione Fondi di solidarietà che tutelano i lavoratori devono seguire precisi percorsi burocratici “nuovi” per le imprese, che al problema di dover fermare i cantieri debbono aggiungere quello delle incombenze burocratiche che ora i nostri uffici possono supportare”. “I fenomeni meteorologici non li possiamo influenzare ma il mondo dell’impresa e del lavoro, in particolare quello legato all’edilizia rimane tra i più esposti e non possiamo far brancolare nel buio un settore così importante nei numeri – prosegue Michele Furlan Presidente Federazione Edilizia della Confartigianato Metropolitana – Come associazione ci siamo da subito messi a disposizione di tutte le imprese appena scattata l’emergenza nelle scorse settimane, e se la situazione dovesse tornare critica non sarà più il caos di quei giorni perchè i nostri strumenti sono già operativi”. Su alcuni punti però, rimangono ancora alcuni aspetti da tarare meglio, visto che l'eccezionalità meteo dell'estate rovente sta diventando una normalità. “Come nel caso di eventuali sospensioni lunghe con il conseguente ritardo nella consegna dei cantieri – prosegue Furlan –. Situazioni come queste andrebbero normate precisamente, prevedendo di inserire particolari clausole ad hoc sia per i casi emblematici, come nei nei contratti pubblici d'appalto e sia in quelli tra privati. Questo per una semplice tutela reciproca tra committenza ed imprese e se non altro, per evitare contenziosi e cause a non finire”.
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