Natale e la spesa dei veneziani. Cella: I dati della spesa per il periodo natalizio confermano l’apprezzamento per i prodotti artigianali
A fare i conti tra tavola, imprese e taccuini è l'ufficio studi della Confartigianato, che elaborato i dati dei consumi previsti con quelli dell'Istat stima che per queste festività i consumi proseguiranno il trend di lieve crescita registrato negli ultimi anni. Nel dettaglio, se quest'anno la spesa stimata sarà di 392 milioni di euro, l'anno scorso lo era per 363 milioni di euro, una cifra in crescendo rispetto i 348 stimati nel 2022 e i 347 del 2021. Insomma si spenderà di più ma le tavole saranno veramente più imbandite? Tendenzialmente no, il maggior volume di spesa in parte è determinato anche dai maggiori aumenti dei prezzi, quindi in buona sostanza questo doppio binario, maggiori costi e spesa in crescita, conferma innanzitutto una cosa: per le feste vince la tradizione e il rispetto della tradizione, che nelle festività natalizie e d'inizio anno è sempre all'insegna dell'abbondanza. “A supportare questa crescita di spesa – commenta il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese Città di Venezia Siro Martin – c'è sicuramente il calo di altri costi irrinunciabili come quelli legati all'energia e al riscaldamento, e quindi il fatto che i bollori speculativi sull'energia siano calati ha lasciato più risorse nelle tasche dei cittadini, che così hanno potuto aumentare la propensione alla spesa per mantenere alta la tradizione dell'abbondanza sulle tavole”. L'altra faccia della medaglia, però sono gli aumenti dei costi delle materie prime alimentari, “Basti pensare che il prezzo del burro di qualità ad alto tenore di panna è raddoppiato, il cacao è triplicato da Pasqua – spiega Alessandro Cella, presidente della Federazione Alimentazione – e quindi un lieve aumento del prezzo finale ci sarà, mantenuto comunque basso dal fatto che i costi energetici sono calati. Per quanto riguarda i prodotti da forno della tradizione ad alta qualità artigianale, siamo ad un +5% del prezzo rispetto l'anno scorso, con i panettoni che ora viaggiano sui 30-35 euro al chilo, con punte che vanno oltre nel caso di ingredienti speciali. Qui il discorso che vale è sempre lo stesso; un panettone artigianale è qualità, materie prime sceltissime, buon gusto sapore, sostanza sana e soprattutto niente chimica. Un prodotto industriale come i panettoni, per restare al di sotto dei 10 euro evidentemente è fatto con materie prime diverse”.
Altre news in primo piano
Sarà una Pasqua agrodolce per i pasticceri artigianali; se da un lato nonostante il caro energie e materie prime riusciranno a mantenere limitatissimi gli aumenti di prezzo garantendo bontà e qualità dei loro prodotti, dall'altro la crisi di vocazione e la mancanza di personale rende sempre più difficile poter mandare avanti un'azienda.
I bonus trainano l'edilizia Ma dal prossimo anno si rischia la decrescita
Studio della CGIA sull'andamento del comparto fra il 2019 e il 2024 realizzato con il contributo di Edilcassa Veneto
“Per sollevare la già complessa situazione nel settore autotrasporto; dove in provincia di Venezia mancano all'appello un autista su tre, c'è la sempre più aggressiva concorrenza dei vettori dell'Est Europa e il caro carburante e spese gestione sembrano non fermarsi, occorre almeno garantire gli incassi guadagnati alle imprese, gestendo i nodi normativi irrisolti che riguardano la certezza dei pagamenti.