Catia Pasqualato insignita del Premio San Marco 2025 come "eccellenza veneziana" della città Metroplitana

Un progetto nato a fine Covid, in sinergia con "La Magnolia", centro antiviolenza e antistalldng che offre il suo servizio di emergenza H24 nel territorio compreso fra Jesolo, San Donà e Portogruaro.
"Sentinelle contro la violenza" è il titolo dell'iniziativa partita dall'intuizione di Catia Pasqualato, con un'esperienza alle spalle di 49 anni come estetista.
Nativa di Treviso e cresciuta a Pordenone, conduce dal '93 un centro estetico a Jesolo. Ed è proprio Catia ad essere stata insignita del "Premio festa di San Marco" per quanto ha saputo costruire in questi anni, contro ogni forma di violenza ma soprattutto contro quella di genere.
«II mio progetto nasce dai tanti rapporti costruiti con le donne, mie clienti, che mi hanno aiutata a saper cogliere segnali di grandi o piccoli disagi fisici e psicologici da loro vissuti o con i quali sono venute in contatto - racconta Pasqualato, che è anche dirigente della Confartigianato di San Donà -. Attraverso incontri nelle scuole siamo riuscite, come gruppo, a sensibilizzare sul tema pure gli studenti degli istituti professionali della nostra zona».
Estetiste e parrucchiere, che Catia nel tempo ha contattato, si sono messe in gioco frequentando anche un corso guidato da una psicologa de "La Magnolia".
«Ora siamo formate - spiega - per poter dare consigli, alle donne che incrociamo, su dove andare o a chi rivolgersi nel chiedere aiuto. Un esempio su tutti: tramite una mia cliente, sono riuscita ad indirizzare una ragazza, vittima di violenza per mano del compagno, nella comunità di San Patrignano che l'ha presa in cura. C'è tanto lavoro da fare, in questi anni abbiamo capito che anche il vicino di casa più insospettabile potrebbe essere carnefice o vittima. Questo progetto è partito perché noi, avendo contatti soprattutto con le donne, potremmo anche avere modo di vedere in loro qualche ematoma o segni sul corpo che possono rappresentare un campanello d'allarme. Mi piace stare a contatto coi ragazzi: avrei voluto diventare un medico, ma questo lavoro mi ha consentito comunque di prendermi cura delle persone»
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