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I bonus trainano l'edilizia Ma dal prossimo anno si rischia la decrescita

04 Aprile 2025

Lo slancio nel settore delle costruzioni a Venezia è segnato da un ritmo di crescita del 3,7% delle imprese e da uno scatto pari al 9% dal punto di vista occupazionale (tra la fine di settembre 2019 e il 2024): è il messaggio che arriva da uno studio della Cgia presentato il 3 aprile scorso al Voco Hotel sul terraglio a Mestre, che segnala anche come in provincia si registri il peso più elevato sul Pil, in quanto il 6,5% viene dalle costruzioni (1,8 miliardi di valore aggiunto). Presenti oltre al funzionario della Metropolitana di Venezia Luciano Tieghi, il direttore di Edilcassa Veneto Andrea Trombin, Sandro Martin direttore di Sicurform e Massimo Sanson RLST per la Città Metropolitana di Venezia. Moderatore Paolo Zabeo della CGIA Mestre  

«La nostra realtà ha una forte vocazione turistica, penso soprattutto al centro storico di Venezia - dice Michele Furlan, presidente della categoria degli edili della Confartigianato Città Metropolitana di Venezia e di Cgia -, dove l'attività di gestione è continua. Gli alberghi danno tanto in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria, incentivando il trend di crescita del settore».

LE CIFRE

In provincia di Venezia i dati indicano che si registrano più di 10.500 sedi di impresa (in crescita di 381 unità nel quinquennio 2019 - 2024), si tratta di una tendenza simile al comparto immobiliare e ad altre realtà dei servizi che crescono; al contrario si verificano dei forti cali nel commercio, in agricoltura ma anche nel manifatturiero. Anche in termini di localizzazioni nelle costruzioni (somma di sedi di imprese ed unità locali) si verifica un aumento di pari entità negli ultimi 5 anni. Ma il balzo è ancora superiore per l'occupazione, con un numero di addetti intorno ai 27mila e in crescita di 2.300 unità nel raffronto con i 5 anni precedenti: un salto quasi doppio, pari al 9% nel quinquennio rispetto al totale dei settori dove, in provincia di Venezia, si assiste ad un aumento del 5%.

«L'incremento occupazionale - spiega Daniele Nicolai, ricercatore dell'ufficio studi Cgia - è avvenuto più in particolare nel comparto della finitura e demolizione di edifici (1.300 occupati in più in 5 anni) e in quello della costruzione di edifici ed opere (+12%); si registra invece una stabilità occupazionale con riferimento agli installatori di impianti». L'input del settore negli ultimi anni lo hanno dato i bonus, in particolare l'effetto del Super bonus. A fine 2024 ha interessato circa 500mila edifici, pari al 4% degli immobili residenziali; il totale degli investimenti ammessi all'agevolazione ammonta a 119 miliardi di euro. Non potrà più essere utilizzato e le previsioni per il 2025 indicano una contrazione abbastanza netta del valore aggiunto, che risulterebbe comunque meno rilevante dell'incremento registrato nel 2024. «Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali del patrimonio edilizio - conclude il ricercatore Andrea Vavolo, dal 2025 si riduce il risparmio fiscale relativo al Bonus edilizio, in quanto la detrazione Irpef sulle spese di ristrutturazione scende dal 50% al 36% e poi ulteriormente al 30%. Situazione analoga per l'ecobonus. Un trattamento di favore è previsto per le spese relative agli interventi sull'abitazione principale, per la quale si potrà godere anche nel 2025 dell'aliquota del 50%, ma dal 2026 inizia la discesa»

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