PFU: Allarme di Confartigianato al Ministero dell’Ambiente: Gestione e raccolta degli pneumatici fuori uso in grave emergenza
Le cataste di pneumatici fuori uso - i cosiddetti PFU - che le officine e i gommisti non riescono a smaltire hanno raggiunto vette himalayane anche in provincia di Venezia, ma non è una novità. Da anni, infatti, la categoria denuncia le inefficienze nel metodo di raccolta che non riesce a smaltire tutte le gomme esauste raccolte. Un malfunzionamento che, soprattutto in questo periodo di cambio pneumatici, diventa un vero e proprio incubo per le officine, ancora alle prese con lo smaltimento di quelle rimaste dal cambio invernale. In una sola cifra l'altezza di questa montagna; si stima che oggi il quantitativo di pneumatici non raccolti in provincia supera le 4 tonnellate. Tutte gomme inutilizzabili, che restano piazzate lì in deposito nelle officine già strapiene. “Per noi operatori è una situazione paradossale, da un lato comporta tutta una serie di difficoltà operative che diventano costi diretti in più per le imprese, dall'altra rappresentano il rischio quotidiano di sanzioni amministrative per le cataste accumulate di pneumatici vecchi ed esausti ma non smaltiti. Per gestire questa ormai tradizionale emergenza - spiega Alessandro Marin, Presidente dei Meccatronici della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia - la nostra associazione ha proposto da tempo di potenziare il Registro Nazionale Produttori e Importatori Pneumatici istituito dal Ministero, centralizzando la gestione delle richieste di ritiro dei puf e lo smistamento automatico ai Consorzi obbligatori. In questo modo, vincolando il meccanismo di raccolta alla regolarità degli operatori e delle officine e non per tutti, sarebbero possibili più controlli, che limiterebbero al minimo i ritiri presso soggetti non qualificati, contrasterebbero la concorrenza abusiva di chi fa vendita on line aggirando le norme e saturando i livelli massimi di raccolta e di conseguenza contrastando l’evasione fiscale”. Per risolvere l'emergenza nel breve, visto che dal 15 aprile saranno obbligatorie le gomme estive e i piazzali già strapieni si riempiranno ancora di più “Abbiamo suggerito e sollecitato l’introduzione di un nuovo Extra Target di raccolta; potendo raccogliere una soglia più alta di pneumatici, i Consorzi allevieranno le difficoltà operative delle imprese e sicuramente ridurranno l’accumulo di puf nelle officine con l'arrivo dell'estate. Per questo come Confartigianato Autoriparazione - conclude Marin - auspichiamo un intervento tempestivo del Ministero, coinvolgendo la categoria per definire soluzioni efficaci e sostenibili nell’interesse degli autoriparatori, gommisti e l’intera filiera, con benefici per l'utente, la gestione dei tempi e l’ambiente”.
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