PFU. Marin (Autoriparatori) : Abbiamo le officine invase da copertoni da smaltire. Ad ogni cambio stagione questa situazione si ripresenta in modo scandaloso"
Quintali e quintali di copertoni fuori uso svettano nelle cataste che si stanno accumulando nelle autofficine veneziane per colpa dell'ondata di pneumatici “fantasma” (quelli per cui non è stata versata la tassa di smaltimento, il Pfu, ma vengono comunque raccolti), che hanno “saturato” i Consorzi che li dovrebbero recuperare, lasciando montagne di gomme esauste a chi ha già pagato le tasse per lo smaltimento. E' una situazione cronicamente drammatica quella denunciata da Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia da anni, e che da anni, soprattutto a ridosso dei cambi stagionali si cronicizza con la stessa drammaticità.
“Abbiamo le officine invase, ma pare non ci sia nulla da fare - sbotta Alessandro Marin, presidente della Federazione degli Autoriparatori -. Ad ogni cambio stagione questa situazione si ripresenta in modo scandaloso. I Consorzi raccolgono, su chiamata di chiunque, i pneumatici esausti dalle officine, distributori e via dicendo, e raggiunta la quantità di materiale parametrato alle tasse di smaltimento incassate precedentemente fermano la raccolta. E così chi ha venduto e montato montagne di gomme senza pagare la tassa riesce a farle smaltire gratis e chi ha pagato gomma su gomma la tassa a causa della “saturazione” deve obbligatoriamente tenerle accumulate in officina”. Con tutti gli impicci e costi in più del caso. Trattandosi di materiale pericoloso perchè infiammabile, va adeguatamente stivato e se i piazzali e magazzini sono pieni, uno deve intanto metterli in sicurezza dove può, rischiando magari di incappare in sanzioni. “Da quasi 4 anni l'attività di raccolta e gestione dei PFU è divenuta un'emergenza continua, noi comunichiamo ai Consorzi, come consigliato dal Ministero, la necessità di smaltire i pneumatici. Il consorzio avvisa il trasportatore che, nella maggior parte dei casi, comunica che non ci sono date disponibili, e questo paradossalmente succede anche contattandolo a inizio anno, con attese che arrivano a 6/7 mesi dal momento dell’inserimento della richiesta di smaltimento”. Situazione paradossale, incalza Marin “Perchè da un lato, ci viene chiesto di rispettare normative stringenti e di garantire la sicurezza, dall’altro ci troviamo a dover gestire enormi quantità di pneumatici perchè non c'è la corretta raccolta per cui paghiamo. Eppure la soluzione è semplicissima: basterebbe ritirare ad ogni officina o rivenditore solo e ripeto solo, la quantità di pneumatici che risultano registrati nelle fatture d'acquisto e basta, così chi ha pagato correttamente tassa e pneumatico è giustamente tranquillo e chi no viene smascherato. Quello che più ci sconforta, è che dopo anni di proteste- conclude Marin - ancora non sia arrivata una risposta concreta da parte delle autorità competenti”.
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