Polizze catastrofali. Serve una proroga dei termini

Scatta il conto alla rovescia sull'obbligo delle polizze catastrofali, un vincolo normativo pesante ma pensato per le imprese in caso di cataclismi; il vero problema è che visti i tempi strettissimi - l'entrata in vigore è prevista il 31 marzo - non si è pensato ad un regolamento di disciplina delle polizze, costi compresi, e quindi regna il caos. “Davanti un provvedimento così impattante e obbligatorio per tutto il tessuto produttivo provinciale e che solo in provincia di Venezia conta 50 mila imprese interessate, non si può imporre immediatamente una procedura così complessa non regolamentando i contenuti delle polizze. La questione è molto delicata ed occorre non fare pasticci”. A dirlo, auspicando la proroga che da subito è stata chiesta al governo dopo il via libera al nuovo vincolo per le imprese, è il presidente della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia Siro Martin. “Prima di varare l'obbligo – puntualizza Martin – il legislatore doveva normare e disciplinare l'intera filiera del procedimento, altrimenti siamo davanti l'ennesimo assurdo problema annunciato, che poi diventerà un pasticcio all'italiana. L'obbligo per le imprese di stipulare questa nuova polizza imposta c'è, ma non una disciplina dei contenuti nei contratti e nemmeno sui prezzi. La norma, inserita e passata con l'approvazione a febbraio del decreto Milleproroghe, ad oggi è palesemente sbilanciata a metà. Se da un lato è sicuramente un'ennesima ulteriore spesa annuale obbligatoria per le imprese, dall'altro trattandosi di eventi climatici particolari, servono contratti dettagliati, ad hoc territorio per territorio, viste le diverse criticità che ci possono essere. I tempi imposti invece sono assurdamente strettissimi, e pensare di applicare quello che propongono oggi le assicurazioni nei contratti standard, non dando tempo alle assicurazioni di studiare nuove offerte calmierate e alle imprese di valutare tutti gli aspetti catastrofali possibili a seconda di dove sia la sede, se in pianura, collina vicino la costa o vicino fiumi, rischia solo di essere un salto nel buio in caso di catastrofi per tutti e una spesa sicura solo per le imprese. Per questo serve una proroga, dando il modo alle assicurazioni di modulare offerte calibrate, magari anche confrontandosi con i rappresentanti nazionali del tessuto produttivo, per trasformare in una sicurezza e non solo in una spesa questa nuova gabella calata sulle imprese. Purtroppo ancora una volta vengono scaricati, addosso alle imprese, oneri, adempimenti e probabili vertenze con le compagnie assicurative in caso di calamità. Mi auguro che in cambio, almeno, questo governo metta in campo tutte le risorse possibili per un piano di riassetto idrogeologico del territorio degno di questo nome, ma forse riterrà di aver risolto il problema con le polizze catastrofali, che forse risarciranno i danni materiali, ma non quelli umani”.
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